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Identikit di … Gökhan Töre dell’Amburgo e Christian Eriksen dell’Ajax

I due giovani talenti classe 92' hanno tutte le carte in regola per diventare grandi in un top club

Da diversi anni a questa parte il calcio dell’Est europeo si sta espandendo con grossi passi in avanti sia in termini di risultati calcistici (grazie alle tante squadre che oramai partecipano in pianta stabile alle competizioni europee più quotate), sia in termini di scouting di tanti giovani talenti che trovano fortuna nei migliori campionati europei. Fra questi c’è Gokhan Tore, talento turco che milita nell’Amburgo. La sua storia calcistica somiglia un pò a quella di tanti ragazzi nati da genitori emigranti. Nato il 20 gennaio 1992 a Colonia (città di circa un milione di abitanti, considerata la capitale economica, culturale e storica della Renania dopo esser stata ricostruita completamente dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale)  da una famiglia originaria di Samsun. Di nazionalità turca, ma con passaporto tedesco, Gokhan comincia a giocare a calcio all’età di 7 anni nel piccolo club tedesco della sua città natale, l’ Adler Dellbrück. Qui cresce per quattro anni fra i suoi coetanei, mettendo in risalto le sue già notevoli qualità tecniche. Non passa inosservato agli occhi degli osservatori del Bayer Leverkusen,  che gli offrono la possibilità di migliorare nel proprio settore giovanile. Trascorre gli anni dal 2003 al 2009 con “le aspirine” fino ai 17 anni, età in cui, poi,  arriva la svolta professionale: Frank Arnesen, ex capo osservatore dei Blues ed osservatore del Chelsea, si convince di trovarsi dinanzi ad un potenziale campione. Così, la società londinese formalizza un’offerta da 560 mila euro- fino al 2012- per portare il turco oltre Manica; con questa mossa il proprietario del club, Roman Abramovich, dimostra di spendere quattrini non solo per giocatori già affermati ma anche per giovani talenti. 

  

Nella stagione trascorsa (2010-2011) Gokhan fa la differenza nella squadra delle riserve del Chelsea, rendendosi uno dei protagonisti della conquista dell’FA Cup giovanile 2010; realizza infatti il record di 16 presenze, insieme a Milano Lalkovic e lascia la sua firma con gol in ben 4 matches. Durante questa stagione viene convocato 13 volte da Carlo Ancelotti in prima squadra, con la possibilità di debuttare nell’incontro con il Crystal Palace, vinto 1-0, subentrando al 76′ come sostituto di Sturridge. Durante la scorsa finestra di mercato ci sono state diverse squadre interessate al suo cartellino; la più interessata l’Amburgo che, dopo aver già portato nella propria rosa due giocatori provenienti dal vivaio Blues come Jacopo Sala e Michael Mancienne, è decisa ad effettuare il terzo colpo portando il diciannovenne turco a vestire di bianco-rosso. Il suo debutto risale al 30 luglio nella sfida di Coppa di Germania vinta 2-1 contro l’VfB Oldenburg al Marschweg Stadion, partendo come titolare da esterno in un centrocampo a quattro con Jarolim, Kacar e Elia (che poi passerà successivamente alla Juventus). La sua prima convincente prestazione convince l’allenatore Oenning a schierarlo immediatamente anche nel delicato match del 5 agosto, prima giornata di Bundesliga, nella trasferta all’ Iduna-Park contro il Borussia Dortmund, persa 3-1. Negli incontri disputati fino ad ora, Gokhan ha giocato tutte le partite, totalizzando 9 presenze in Bundesliga.

  

Per quanto concerne il capitolo Nazionale, Tore è da tempo un perno fisso delle varie nazionali turche, senza mai lasciare un minimo spiraglio alla federazione tedesca riguardo a una differente scelta in merito alla sua identità nazionale.  Dal 2007, anno in cui viene convocato dall’Under 15 turca, passa in rassegna tutte le categorie giovanili: Under 16, 17, e 21. Si mette particolarmente in luce nel 2008 con la selezione Under 17 in occasione degli Europei del 2008 disputatesi in Turchia. Lui è il capitano di una nazionale che ben figura agli occhi dei suoi connazionali, vincendo il Girone A grazie ai 7 punti realizzati, posizionandosi prima davanti alle più quotate Olanda e Serbia. Ma il suo torneo termina in semifinale il 13 maggio 2008 ai calci di rigore contro la Francia dei vari Fofana, Lecazette e Kakuta (la quale si piegherà in finale contro la Spagna vincitrice del torneo). Successivamente, nel periodo in cui milita nel Chelsea e nella selezione Under 21 turca, il commissario tecnico Guus Hiddink resta talmente colpito dal giovane talento da convocarlo, per la prima volta il 3 giugno, nella Nazionale maggiore in occasione della sfida di qualificazione per Euro 2012 contro il Belgio. Il match termina in pareggio (1-1) e Tore, pur non avendo la possibilità di debuttare, è consapevole del fatto che da quel momento in poi rientrerà in pianta stabile in questo gruppo solo se in grado di migliorarsi e di giocare nel club di appartenenza. Trasferitosi all’Amburgo, viene nuovamente convocato da Hiddink il 10 agosto per un’amichevole a Istanbul contro l’Estonia, dove avrà modo di debuttare al 46′ rilevando Arda Turan. Nella partita del 2 settembre invece subentra al 60′ all’ex interista Emre Belozoglu, in occasione della vittoria per 2-1 contro il Kazakhstan; in quella del 6 settembre gioca pochi scampoli di gara entrando solo nei minuti di recupero nel match, a reti inviolate, contro l’Austria. Fino ad oggi, ha collezionato 5 presenze in Nazionale maggiore, in quanto incrementa il suo score di partecipazioni con le presenze sia nella sconfitta 3-1 contro la Germania che nella vittoria per 1-0 contro l’Azerbaijan.

  

Gokhan Töre è un centrocampista laterale destro dalle spiccate doti offensive. Dall’alto dei suoi 176 centimetri per 74 chili di peso è dotato di un eccellente tecnica sopraffina, descrivendo col suo piede mancino favolose traiettorie per assist e conclusioni verso rete. Con la sua qualità si destreggia in maniera impeccabile anche quando viene raddoppiato in marcatura. E’ molto veloce, capace di improvvise accelerazioni che lasciano sul posto i suoi diretti avversari. Nonostante la sua giovane età, è lui ad incaricarsi dei tiri piazzati per la sua squadra, disegnando parabole mai banali e sempre insidiose. Fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore. Ama partire dal versante destro del centrocampo con il compito di accentrarsi, rientrando sul suo piede. Dotato di estro e fantasia, è il tipico giocatore che crea la superiorità numerica nella trequarti offensiva. Si ispira particolarmente a giocatori come Leo Messi e Sergio Aguero (suoi punti di riferimento), cercandone di imitare le loro gesta in tutti gli aspetti. Nonostante non abbia ancora una discreta propensione al gol, è sicuramente un prezioso assist-man per i compagni. Può migliorare decisamente nella fase di non possesso, nonostante sia sufficientemente vigile nel pressare il portatore di palla avversario. Può vantare di una personalità insolita per un ragazzo della sua età.  Impressiona tutti per carattere e spirito di sacrificio, doti sempre vigenti in ogni sua partita; l’esperienza internazionale sarà un incentivo rilevante per il suo perfezionamento che gli assicurerà palcoscenici ben più ambiti. 

  











Anche se l’Ajax non brilla in questo inizio stagione di campionato olandese (sesto posto a quota 17 punti), la società dei Lancieri si è sempre distinta per i migliori settori giovanili del mondo. Tra i vari talenti che i bianco-rossi schierano in formazione (come Sulejmani, Alderweireld, de Jong, Anita e  van der Wiel) c’è il  centrocampista Christian Eriksen. Eriksen nasce a Middelfart, comune di circa 20 mila abitanti della regione di Syddanmark in Danimarca, il 14 febbraio 1992. Intraprende la vita calcistica fin dalla tenerissima età, iniziando a giocare nella squadra della sua città, il Middelfart G&BK. Nel tranquillo ambiente “casalingo” cresce sotto tutti i punti di vista. Quando compie 13 anni passa nel settore giovanile dell’Odense, storico club danese fondato nel 1887. Qui si mette particolarmente in luce facendo attirare l’interesse di diversi prestigiosi club europei, come Chelsea, Barcellona e Milan. L’anno successivo vince con i bianco-blu un torneo giovanile, siglando la rete decisiva nella rispettiva finale. Gli osservatori dell’Ajax ne intravedono le potenzialità di un campione, facendosi avanti per portarlo nel proprio vivaio. Così nel 2008 viene ufficializzato il suo acquisto per la consistente cifra (data la giovanissima età) di un milione di euro. Dopo soli due anni, Eriksen viene definitivamente aggregato in prima squadra grazie alla chiamata dell’allenatore dei bianco-rossi Martin Jol (ex guida tecnica del Tottenham e dell’Amburgo), dopo le prestazioni sopra le righe sfoggiate nella primavera. Nella sua prima stagione da professionista quindi, 2009-10, Eriksen totalizza ben 15 presenze. Il biondo fantasista viene impiegato in un 4-5-1, con il compito di assistere insieme ad Emanuelson (ora al Milan) ed allo svedese Lindgren la prima punta Luis Suarez (ora al Liverpool). L’Ajax termina la stagione al secondo posto, distaccando di un punto il Twente campione d’Olanda. In questa sua prima stagione colleziona 15 presenze in Eredivisie (di cui 5 da titolare). Fa anche esperienza in campo europeo, effettuando due presenze con il suo club in Europa League. In questa manifestazione gli olandesi, anche se superano il girone al secondo posto a quota 11 punti insieme all’Anderlecht, vengono sconfitti ai sedicesimi di finale dalla Juventus. Christian successivamente ottiene anche la soddisfazione di vincere con il suo club la Coppa d’Olanda, nella finale disputata contro il Feyenoord, vinta sia all’andata che al ritorno per 2-0 e 4-1.

   

La stagione 2010-11 comincia con le migliori convinzioni da parte di tutto l’ambiente bianco-rosso. Ma nonostante i buoni presupposti ed il ruolo da protagonista che Eriksen svolge all’interno della squadra, la società del presidente Steven ten Have sfocia in una lunga crisi di risultati, tanto da accettare le dimissioni presentate da Martin Jol il 6 dicembre 2010. Al suo posto siede in panchina una delle bandiere del club olandese, l’ex difensore Frank De Boer proveniente dalla scuola del suo predecessore Louis Van Gaal. Nonostante il cambio della conduzione tecnica, il ruolo di Eriksen non muta, infatti continua ad essere il fulcro del gioco della squadra di Amsterdam. Il 25 marzo 2010 sigla la sua prima rete in Coppa d’Olanda contro il Go Ahead Eagles, squadra dell’Eerste Divisie, mentre la sua prima realizzazione in Eredivisie arriva nella quarta giornata nella trasferta vinta 5-0 contro il De Graafschap. Il 10 aprile 2010 prolunga il suo contratto con i Lancieri fino al 2014. Contestualmente al campionato, il suo club disputa anche la Champions League, classificandosi terza nel girone G dietro Real Madrid e Milan. Retrocessa così in Europa League, viene eliminata agli ottavi di finale dallo Spartak Mosca, dopo aver superato nei sedicesimi l’Anderlecht. Nell’arco di entrambe le manifestazioni, Eriksen colleziona 12 presenze, arricchendo il suo score di presenze nelle competizioni europee. Inoltre Christian totalizza 28 presenze in Eredivisie, siglando 6 reti,  e raggiungendo la tanto ambita conquista del campionato sul filo di lana, grazie ai 70 punti totalizzati (solo uno in più rispetto il Psv secondo). L’amarezza di non realizzare il “double” con la Coppa d’Olanda arriva l’8 maggio di quest’anno contro il Twente.

  

Per quanto riguarda il capitolo Nazionale, la sua prima chiamata in Under 17 danese risale nel 2007.  In questa selezione nel 2008 mette a segno 9 reti in 16 partite, vincendo il premio di “Miglior Talento Under 17” da parte della federazione danese. Colleziona poi 5 presenze in Under 18 e 3 presenze in Under 19. Il salto nella Nazionale maggiore arriva il 3 marzo 2010, esordendo contro l’Austria in un amichevole persa 2-1 a Vienna, diventando il terzo esordiente più giovane della storia della Nazionale danese dopo Harald Nielsen e Michael Laudrup. Le sue buoni prestazioni convincono il C.T. danese Morten Olsen ad inserirlo nella lista dei 23 giocatori per i Mondiali sudafricani del 2010, stabilendo così il record di giocatore più giovane della manifestazione. L’11 giugno 2011 debutta all’Europeo in Danimarca Under-21. Nella prima partita contro la Svizzera Under-21 la Danimarca, allenata da Bille Nielsen, viene sconfitta 1 a 0 in seguito alla rete dei Shaqiri (seguito dal Napoli) al 49′. Nella seconda partita disputata, il 14 giugno contro la Bielorussia, la sua Nazionale vince 2-1 siglando il primo gol al 22′. Però i sogni di qualificazione svaniscono nella terza gara persa 3-1 contro l’Islanda. Il 10 agosto sigla, in un’amichevole contro la Scozia, una rete nella sconfitta finale per 2-1. Fino ad oggi ha realizzato 18 presenze con la Nazionale maggiore con 3 reti.

  

Eriksen è un centrocampista/trequartista offensivo. Ama svariare su tutto il fronte offensivo di gioco, talvolta si adatta anche come seconda punta. E’ dotato di un egregia tecnica capace di fargli inizializzare la manovra di gioco dei suoi. Dispone di un’ottima accelerazione con la palla incollata ai piedi. Dispone di un tiro potente e preciso. Alto  175 centimetri per 71 chili di peso, può ancora migliorare sul piano fisico, in quanto appare ancora molto gracile. Fa del controllo palla e del senso della posizioni i suoi punti di forza. Può raggiungere molto in fretta la maturità giusta per compiere il grande salto in uno dei top club europei, facendo lievitare esponenzialmente il suo valore di mercato. Viste le grandi potenzialità finora espresse da Christian, possiamo indubbiamente trovarci di fronte ad un potenziale erede dei vari Micheal Laudrup e Wesley Sneijder. I club europei più prestigiosi già si trovano sulle sue tracce. Nell’ultima finestra di mercato era insistente la voce che riferiva di un suo imminente approdo a Milano sponda rossonera (su suggerimento di Thomas Helveg), ma poi l’affare sfumò successivamente agli ultimi acquisti di Aquilani e Nocerino. E’ possibile prevedere che molto presto vestirà la maglia di una grande squadra europea: staremo a vedere!

  








Gilberto D’Alessio

 

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